I tifosi ormai sono certi del suo arrivo, lui non vede l’ora di allenare una Big che ha bisogno di ripartire: i dettagli.
Ormai le conferme arrivano a destra e a manca e i dirigenti sono certi che prima o poi l’accordo si troverà. Il che dovrebbe essere una grande notizia per i tifosi dopo mesi di sofferenza sia in campionato che nelle coppe.
In Premier League non è mai facile prendere in gestione un club anche se in passato hai allenato a grandi livelli o comunque hai esperienza da vendere. Il campionato inglese è difficile proprio perchè imprevedibile e ricco di problematiche, a maggior ragione se si è alla guida di una macchina di lusso come il Chelsea che quest’anno, malgrado i milioni spesi, sta avendo una regressione in termini sportivi mai vista prima. Il patron del club Todd Bohely è ormai convinto di aver scelto il nome giusto per ripartire e tornare a competere in patria e in Europa.
Julian Nagesmann è il classico allenatore che ha bisogno di stimoli per portare in alto la squadra che ha in gestione. È un tecnico molto “passionale” e noto dai tempi di Lipsia per essere un manager meticoloso e attento a tutti gli schemi. Un allenatore come lui non può rimanere fermo e così il Chelsea lo avrebbe individuato come prossimo manager su cui costruire un futuro ricco di soddisfazioni. Come riporta Sky Sports Uk, i Blues hanno inserito nella loro lista personale il nome del tedesco fin dallo scorso marzo.
Oltre a Nagelsmann ci sarebbero altri nomi che potrebbero prendere il posto vacante lasciato da Frank Lampard, ovvero l’ex commissario tecnico spagnolo Luis Enrique, che ha detto più volte di voler allenare in Premier, l’ex Tottenham Mauricio Pochettino e infine il lusitano Ruben Amorim, attuale tecnico dello Sporting Lisbona che sta dimostrando ottime cose in Portogallo.
Qualora Nagelsmann dovesse giungere allo Stamford Bridge dovrebbe cominciare a costruire tutto da zero, in quanto è ormai certo che l’anno prossimo il Chelsea non parteciperà a nessuna competizione europea. Per questo motivo alcuni calciatori, anche quelli più in vista, saranno “costretti” ad affrontare nette riduzioni salariali di almeno del 30%. Chiaramente la proprietà non vuole annaspare dal punto di vista finanziario e dopo gli oltre 600 milioni spesi non intende di certo chiudere il bilancio passivamente, e dunque sono previste diverse cessioni.
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