La lotta contro l’omofobia va avanti in ogni angolo del mondo ma continua a riscontrare delle resistenze da parte di sacche di popolazione. Un giocatore, nello specifico, si è reso protagonista di un gesto omofobo per il quale ora la sua società ha deciso di usare il pugno durissimo.
In Europa, ormai è noto, uno dei grandi obiettivi che si sono dati i Paesi è quello di rimuovere o di arginare sempre di più fenomeni come quello dell’omofobia. Al momento la strada da fare è ancora tanta ed a conferma di ciò c’è quanto avvenuto in Ligue 1, in Francia. Un giocatore, infatti, si è reso protagonista di un gesto che ha fatto ampiamente discutere e che ora gli costerà caro nei confronti della sua società, che ha deciso di usare una linea intransigente.
Il tutto è nato in occasione della partita tra il Nantes ed il Tolosa. La Ligue 1, infatti, ha voluto dare un segnale forte chiedendo ai giocatori di indossare la maglia arcobaleno per dimostrare sostegno alla comunità LGBT. Non tutto, però, è andato come da programmi. Due calciatori, infatti, vale a dire Zakaria Aboukhlal del Tolosa e da Mostafa Mohamed del Nantes, non hanno voluto prendere parte a questa iniziativa e per questo motivo hanno preferito non scendere in campo.
Entrambi i giocatori sono stati bersagliati sui social, nonostante abbiano spiegato poi il perché della loro decisione. I due club, ovviamente, si sono trovati in una situazione imbarazzante, dal momento che un loro tesserato si è trovato al centro di un autentico ciclone. In particolare il Nantes ha voluto chiarire la propria posizione e, attraverso un comunicato, ha annunciato che Mohamed sarà multato. Ma non è tutto. L’importo della multa sarà donato all’associazione SOS HOMOPHOBIE, una realtà che lotta ogni giorno contro l’omofobia.
Da questo episodio in avanti per i due calciatori non sono state ore semplici. I due calciatori, infatti, sono stati presi di mira sui social da tanti tifosi di varie squadre, con tanto di minacce sia alla sua persona che alla sua famiglia. Il Nantes, nella sua nota ufficiale, come è normale che sia si è dissociato anche da questa forma di violenza verbale che ben poco ha a che fare, o dovrebbe avere a che fare, col calcio vero.
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