Luka Jovic ha un passato difficile prima che la sua carriera lo portasse ad alti livelli. C’è un retroscena che pochi conoscono sull’attaccante
Essere un bomber di primo piano sulla scena internazionale, a volte, sembra quasi scontato o una fortuna piombata dal cielo. Come se alle spalle non ci fosse un lavoro immane e difficoltà enormi da superare.
Luka Jovic ora è travolto dalle critiche per via delle prestazioni poco soddisfacenti con la maglia del Milan, ma pochi tifosi conoscono ciò che in passato ha dovuto affrontare per arrivare a vestire la casacca rossonera e, prima ancora, quella di Real Madrid e Fiorentina.
Il serbo non viveva in una situazione economica rosea in famiglia ed era costretto a viaggiare per 200 chilometri per poter allenarsi ogni giorno nella scuola calcio privata di Sarajevo. E, in tutto ciò, dedicava del tempo anche alla sua passione per il basket, che deriva sicuramente anche dalla sua nazionalità.
Non parliamo, quindi, di un attaccante svogliato o che si è accomodato sui suoi successi, anzi di un calciatore che dedica molto tempo alla preparazione fisica e che ne riconosce l’importanza.
Non a caso, ha più volte dichiarato di amare molto la palestra e di essere molto attento alla dieta, anche se per un attaccante l’istinto è comunque il fattore che può fare la differenza in una partita. Ma sacrificio e allenamento non sono gli unici aspetti che si riconoscono nel professionista Jovic.
Gabriel Omar Batistuta è un riferimento storico per la Fiorentina e i suoi tifosi, probabilmente uno dei migliori attaccanti che la Serie A, e quindi anche il pubblico viola, abbia mai conosciuto. Quando la squadra di Vincenzo Italiano ha acquistato la punta serba, la pretesa non era tanto trovare l’erede designato dell’argentino a venti anni di distanza, ma soprattutto un calciatore che trovasse con regolarità la via del gol.
A conti fatti, non è andata esattamente così e sono state tante le prestazioni negative, soprattutto in finale di Coppa Italia quando il classe 1997 ha sprecato tante occasioni per andare in rete. Beh, proprio Batistuta ha avuto parole non molto carine nei confronti dell’attaccante: “Non credo che sia un centravanti”, ha detto, probabilmente designandolo come una buona seconda punta, ma non come un bomber di ruolo. Ora Jovic vuole zittire gli scettici e farlo al Milan, ma la strada è in salita.
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