La prossima edizione della Champions potrebbe vedere l’esclusione di un club storico. Le motivazioni riguardano una brutta storia di corruzione.
Il sodalizio in questione sperava di farla franca, nonostante le norme del paese nel quale lo stesso gioca il proprio campionato, incredibilmente preveda per fattispecie sia di corruzione, sia di illecito sportivo, la prescrizioni dopo solamente tre anni. Una norma, questa, che di fatto incita le società a cercare di alterare il corretto svolgimento delle gare.
A cambiare il finale però, ci hanno pensato le maggiori organizzazioni del pallone, rispettivamente la Fifa, nel mondo, quindi in Europa, dove comanda la Uefa. Nei loro codici infatti, è previsto che si possa intervenire con sanzioni, anche scavalcando le normative vigenti dove la violazione è stata commessa.
A rovinare la festa al club, macchiatosi in più circostanze di una chiara corruzione ad agio di un e x dirigente arbitrale, sarebbe proprio la Uefa. Il campionato di riferimento è quello della Liga. Secondo Nyon, la società in questione si sarebbe macchiata di “Danno reputazionale”. Se l’accusa venisse confermata, il club l’anno prossimo sarebbe eliminato dalle competizioni europee, Champions in primis.
Come scrive calcioefinanza.com, riportando quanto scritto da numerosi fogli spagnoli, la UEFA avrebbe individuato nel “danno reputazionale” la chiave per escludere il Barcellona dalla prossima Champions.
Come noto, il Barcellona è finito nel mirino per le ripetute dazioni di denaro, circa 7 milioni spalmati in più tranche, destinate ad una società facente capo a Enriquez Negreira, ex dirigente arbitrale della Lega. I primi versamenti, comprovati da intercettazioni dello setsso destinatario dei bonifici, hanno avuto luogo nel 2016.
Ad aggravare la situazione del Barcellona, anche l’indagine penale aperta dalla Procura locale. Anche sulla base delle risultanze di questa inchiesta, la UEFA farebbe riferimento ad un codicillo presente nei propri regolamenti. In particolare, parliamo di quelli concernenti le tre competizioni europee: Champions League, Europa League e Conference League.
Andando ad osservare i regolamenti UEFA, nella lettera ‘g’ dell’articolo 4 vengono definiti i i criteri e le modalità per poter accedere alla Champions. Si legge infatti che i club per poter essere ammessi non devono essere “stato direttamente e/o indirettamente coinvolto in qualsiasi attività volta a organizzare o influenzare l’esito di una partita a livello nazionale o internazionale” e inoltre “deve confermarlo per iscritto all’amministrazione UEFA”. Insomma, il Barcellona rischia molto, anche perché la corruzione, seppur prescritta, è acclarata da una serie di riscontri inconfutabili. Secondo la stesa norma, “i club devono informare la UEFA di qualsiasi procedimento dinanzi a organi disciplinari o tribunali statali che coinvolga il club o i suoi dirigenti in qualsiasi attività volta a organizzare o influenzare l’esito di una partita a livello nazionale o internazionale, indipendentemente dal fatto che il club o i suoi dirigenti siano stati assolti o meno”. Per il Barcellona si mette decisamente male, per uscire indenni ai catalani servirebbe un colpo di spugna, vedremo se la UEFA ne avrà il coraggio.
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