Con lo Scudetto che ormai dipende solo dai risultati della sua squadra, il tecnico salentino non ha ancora sciolto le riserve sul suo futuro
Sembrava impossibile, ma non per lui. Era sfavorito, dai pronostici e dalle rose presentate ad inizio stagione (per non parlare della dolorosa partenza di Kvaratskhelia nel mercato di gennaio), esattamente come nel 2012, quando riuscì a strappare lo Scudetto al Milan di Allegri, a caccia del bis dopo il trionfo dell’anno prima.

Ebbene, 13 anni dopo, nelle medesime situazioni, Antonio Conte – anche stavolta al primo anno – sta per compiere l’ennesimo miracolo. (Ri)portare lo scudetto a Napoli dopo le macerie dello scorso anno. Dopo un decimo posto che aveva perfino precluso ai partenopei la possibilità di giocare le Coppe europee. E chissà che, come qualcuno sostiene da mesi, questo non sia stato uno dei segreti della splendida cavalcata che vede ora gli azzurri in condizione di gestire 3 punti di vantaggio sull’Inter a 4 giornate dalla fine. E con un calendario che, sulla carta, agevola non poco il compito dei campani.
Al di là di come andrà a finire – già straordinario, con 4 giornate di anticipo, l’approdo matematico alla prossima Champions – il lavoro di Conte è unanimemente riconosciuto come eccezionale perfino da chi non ne condivide esattamente (per usare un eufemismo) le idee tattiche. Lo stesso guru, intercettato ai microfoni de ‘Il Mattino’, ha fatto la sua previsione sul futuro dell’apprezzato tecnico salentino.
Sacchi tira la volata a Conte: “Il bello deve ancora venire”
“Era un’impresa impossibile e lui l’ha resa possibile. Credo che, a parte Antonio, nessuno pensava davvero che potesse arrivare fino in fondo. Lui ci è riuscito perché non si crede un fenomeno, sa che c’è solo il lavoro alla base di ogni traguardo. E quello che conta è spiegare ai propri giocatori che la premessa di un fallimento è sentirsi arrivati“, ha esordito al quotidiano napoletano Arrigo Sacchi, colui che nell’anno di grazia 1987/88 diede un’enorme dispiacere al popolo azzurro vincendo in rimonta lo Scudetto col Milan.

Intervenendo anche nel discorso sul futuro dell’allenatore pugliese – che proprio di recente, prima della sfida al Monza, ha lanciato segnali inequivocabili sulla sua attuale insoddisfazione per la poca chiarezza mostrata dalla società sulla programmazione – Sacchi non ha mostrato alcun dubbio. Secondo lui Conte non si muoverà dalla città a cui sta per regalare un magnifico trionfo.
“Mi spiace per Inzaghi, ma la cattiveria e l’orgoglio che vedo nello spartito di Conte non lo vedo nella sua Inter degli ultimi tempi. Conte resta, perché mai dovrebbe andare altrove? Per me al Napoli il bello deve ancora venire. E solo lui può riuscire a far fare un altro salto verso l’alto al club“, ha concluso.