Il clamoroso ribaltone societario in casa Juve apre delle riflessioni anche al Milan: già si parla di un possibile rimpianto
Forse mai come quest’anno, la fine della stagione calcistica in Italia (di fatto per definirla terminata manca solo la finale di Champions in programma nella serata di oggi tra Inter e PSG) ha scatenato rivoluzioni a tutti i livelli: dirigenziali, tecnici (con particolare riferimento all’incredibile valzer delle panchine ancora in corso) e ovviamente agonistici, parlando dei diretti protagonisti che poi scendono in campo.

Tralasciando in questa sede l’ancora incompleto puzzle delle panchine, giganti del massimo campionato come Milan e Juve hanno già avviato la loro ennesima rivoluzione. Il club di Via Aldo Rossi, di fatto senza Ds da mesi, ha sondato le piste Fabio Paratici e Tony D’Amico prima di affidare l’incarico di dirigente ad Igli Tare, già protagonista di un eccellente percorso di 14 anni come uomo-mercato della Lazio.
Contestualmente la Juve, scottata non poco sia dalla mediocre stagione sul campo che dai rifiuti di Antonio Conte prima, e di Gian Piero Gasperini poi, ha deciso di mettere una pietra definitiva sul recente passato. Quello che è diventato tale con la decisione dell’Ad di Exor John Elkann di dare il benservito a Cristiano Giuntoli, l’uomo che ha voluto Thiago Motta alla Juve.
Colui che solo apparentemente non ha pagato le conseguenze di un nuovo corso che avrebbe dovuto portare i bianconeri a lottare per i massimi traguardi, e che invece è miseramente fallito. Con la sublimazione di ciò rappresentata dall’esonero del tecnico oriundo dopo 29 gare di campionato.
Manca solo l’ufficialità, dal quartier generale bianconero, per la nomina di Damien Comolli, presidente uscente del Tolosa, a nuovo Direttore Generale del sodalizio piemontese. Una scelta che tocca da vicino anche il mondo Milan.
L’uomo di Red Bird alla Juve: riflessioni aperte in casa Milan
53 anni, curriculum davvero prestigioso, Comolli aveva già ricoperto numerosi incarichi in altri club, principalmente all’estero, dall’Arsenal, come osservatore, al Tottenham come direttore generale all’inizio della sua carriera, prima di essere nominato presidente del Tolosa nel 2020.

Prima di legarsi al club transalpino di proprietà del gruppo Red Bird – quello presieduto da Gerry Cardinale, già proprietario del Milan – il francese ha ricoperto il ruolo di direttore sportivo di Liverpool, Saint-Étienne e Fenerbahçe. Queste esperienze gli hanno permesso di affermarsi nel corso degli anni nel settore, grazie anche alla sua profonda conoscenza del calcio e a una rete di contatti ben sviluppata. Dopo essere stato lanciato da Arsène Wenger ai Gunners, ha scoperto Luka Modric agli Spurs, tanto per citare una delle sue migliori intuizioni.
Scartato lo scorso anno dal Milan, Comolli è una bella scommessa: dovesse avere successo, i rimpianti rossoneri sarebbero tanti.
Mi fa ridere se ripenso a chi parlava di Scanavino uscito da GEDI per concentrarsi interamente su Juventus.— Graziano Carugo Campi (@CampiMinati) May 28, 2025
Il suo imminente approdo alla Continassa ha già posto dei seri interrogativi tra i tifosi rossoneri, come suggerito su X dal giornalista Graziano Carugo Campi: avendo la possibilità di pescare ‘in casa’, perché Cardinale si sarebbe lasciato sfuggire un profilo di tale lignaggio per avviare la ricostruzione del Milan? La scommessa bianconera è ormai lanciata: ai posteri l’ardua sentenza…