A Firenze si prepara un intreccio che può ridisegnare l’attacco. Roberto Piccoli, Moise Kean ed Edin Dzeko. Scelte di mercato e tattiche si incrociano, tra ambizioni immediate e piani futuri

La Fiorentina sta preparando un colpo che può cambiare gli equilibri in attacco. Il nome è quello di Roberto Piccoli, centravanti reduce da una grande stagione con il Cagliari e riscattato solo pochi mesi fa per 12 milioni dall’Atalanta.
Un investimento importante dei sardi, che però davanti a un’offerta da 25-30 milioni sarebbero pronti a valutare la cessione. E i viola ci stanno provando con decisione.
Non sarà una trattativa semplice: il Cagliari considera Piccoli un titolare e sa di avere tra le mani un attaccante molto richiesto. La Fiorentina, però, vuole alzare l’asticella e ha messo sul piatto la possibilità di un investimento pesante.
L’arrivo di Edin Dzeko ha già dato esperienza e qualità al reparto, ma l’idea è affiancare al bosniaco un centravanti giovane che possa diventare un punto fermo nel futuro.
Il futuro di Kean e le voci di mercato
Il vero rebus riguarda Moise Kean. Vice capocannoniere dell’ultima Serie A, resta l’uomo simbolo del progetto offensivo di Commisso.

Eppure attorno a lui il mercato non si è mai spento: in Italia il Milan osserva con interesse, spinto anche dall’endorsement pubblico di Rafa Leao, ma i 50 milioni chiesti dalla Fiorentina restano fuori portata per i rossoneri. Più facile che arrivino proposte dall’estero, anche se lo scenario più realistico porta a una sua permanenza a Firenze almeno per un’altra stagione.
Pioli lavora su più soluzioni tattiche. Una prevede un attacco a due con Kean e Piccoli insieme, supportati da Gudmundsson. L’altra è più prudente, con Gudmundsson e uno fra Fagioli e Sohm alle spalle della punta.
L’obiettivo è avere un reparto vario e flessibile, capace di alternare fisicità, tecnica e inserimenti. In questo modo i due attaccanti potrebbero convivere, alternarsi o persino rifiatare senza che la qualità si abbassi.
L’idea della società è chiara: puntare forte su Piccoli già oggi, farlo crescere accanto a Kean e valutare tra un anno se sarà arrivato il momento di un ricambio naturale. Una strategia a due step che fotografa bene le ambizioni viola: non solo restare competitivi, ma costruire un progetto solido, destinato a durare.