L’assalto dall’Arabia arriva all’ultimo respiro di mercato: uno dei talenti più importanti del nostro campionato insidiato da Simone Inzaghi

Il mercato sa sempre come regalare colpi di scena quando sembra ormai pronto a chiudere i battenti. L’ultimo scossone è arrivato dall’Arabia, dove l’Al Hilal di Simone Inzaghi ha provato a mettere a segno una mossa a sorpresa che avrebbe fatto rumore in Serie A.
Dopo aver già portato a casa Darwin Nunez dal Liverpool, l’ex tecnico dell’Inter non si è accontentato e ha bussato alla porta del Bologna con una richiesta precisa: Santiago Castro.
Un nome che negli ultimi mesi era stato accostato anche a Napoli e Milan, oltre all’Inter, quasi un filo che torna a legare Inzaghi al calcio italiano.
Ma questa volta il contesto era diverso, con il tecnico piacentino seduto sulla panchina più prestigiosa del calcio saudita, determinato a colmare il vuoto lasciato da Mitrovic, partito verso l’Al Rayyan. La missione era chiara: sostituire il serbo con un altro attaccante giovane e già pronto a incidere in un campionato competitivo come quello italiano.
Il calcio arabo, che negli ultimi anni ha sconvolto gli equilibri del mercato europeo a colpi di milioni, stavolta ha trovato un ostacolo imprevisto: la volontà di un club di Serie A di non farsi intimorire. E chissà che questo episodio non diventi un piccolo segnale di cambiamento, con le squadre italiane più consapevoli della necessità di trattenere i propri talenti.
Castro blindato dal Bologna: il no all’offerta shock dell’Al Hilal
La risposta del Bologna, però, è stata netta. Nessuna apertura, nemmeno la disponibilità ad ascoltare cifre, che comunque sarebbero state scioccanti. Santiago Castro non si muove, soprattutto a poche ore dalla chiusura del mercato. Una posizione forte, che racconta molto del valore che Vincenzo Italiano attribuisce all’argentino.

Arrivato dal Velez nel gennaio 2024 per 15 milioni, Castro si è guadagnato la fiducia di allenatore e tifosi con 8 gol in 36 presenze nella scorsa Serie A.
Numeri forse non travolgenti, ma accompagnati da una crescita costante e dalla sensazione che il meglio debba ancora venire. Bologna, d’altronde, lo considera centrale nel progetto tecnico: non un rincalzo, ma un tassello su cui costruire l’attacco dei prossimi anni.
C’è anche un altro dettaglio che spiega il muro alzato dal club rossoblù. Ciro Immobile, arrivato in estate per portare esperienza e gol internazionali, tornerà in campo soltanto a fine ottobre. Rinunciare a Castro proprio ora significherebbe ritrovarsi con un reparto d’attacco decimato, una mossa autolesionista in una stagione che vede il Bologna impegnato su più fronti.
Per questo la risposta è stata immediata: no, senza trattative, nonostante ci fosse l’intenzione da parte dell’Al Hilal di spendere almeno 60 milioni di euro. Un segnale anche verso lo spogliatoio e i tifosi, che hanno visto negli ultimi mesi crescere le ambizioni del club dopo anni passati a inseguire.