Cessione del club, la Procura non si ferma: trema una big della serie A

Il calcio italiano è al centro di diverse inchieste di natura penale. Dopo quelle a carico di Juventus e Napoli, un altro club della massima serie è finito nel mirino di una Procura.

Come noto, a Torino l’ordinanza di 14000 pagine dell’indagine denominata Prisma, ha avuto, al momento, come prima conseguenza, la penalizzazione di 15 punti nella classifica della Juventus. Pronuncia che ha squassato la stagione della squadra di Massimiliano Allegri.

Tomori e Dzeko nell'ultimo derby.
Tomori e Dzeko.

Situazione un po’ diversa quella del Napoli. L’indagine della procura partenopea, su segnalazione dei colleghi di Lille, sta verificando su alcuni passaggi relativi alla cessione di Victor Osimhen dal Lille agli azzurri. Nello specifico, in merito all’affare di mercato da oltre 70 milioni che ha coinvolto più giocatori, i giudici indagano in merito alle seguenti contestazioni: false comunicazioni in bilancio; dichiarazione fraudolenta, reato in capo solo al presidente del Napoli, Aurelio de Laurentiis.

Nel mirino dei giudici la scelta del nuovo proprietario

A dare la notizia di un nuovo scossone in serie A, è stata oggi Repubblica. Il quotidiano romano, che già aveva informato sull’esistenza dell’indagine, oggi ha dato nuovi ulteriori dettagli sui quali si sarebbero concentrati gli inquirenti meneghini.

Gerry Cardinale: nel mirino della Procura di Milano.
Gerry Cardinale

I giudici di Via Freguglia si sono mossi in seguito all’esposto di una delle parti in causa della trattativa che ha portato il Milan a cambiare proprietà. A far scattare l’inchiesta, infatti, è stato un esposto dell’ex socio di minoranza BlueSkye di Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo. I diretti interessati si sono rivolti alla giustizia perché non sarebbero stati avvisati della vendita del Milan.

La Procura di Milano indaga sulla cessione del Milan

Come scrive il quotidiano romano, l’indagine riguarda la cessione delle quote del Milan dal fondo Elliott della famiglia Singer al Fondo Usa, denominato RedBird Capital, posseduto da Gerry Cardinale. L’affare che doveva portare alla dismissione dell’ex club di Berlusconi, origina nel novembre 2021, quando a trattare erano il veditore Elliott e la coppia di potenziali acquirenti, composta dal fondo arabo Investcorp e il consorzio di investimento MFO Multi Family Office Equity Partners. Quando tutto sembrava portare alla fumata bianca, nel maggio 2022 arrivò Jerry Cardinale che si portò a casa l’ambita torta rossonera.

I giudici: perché Cardinale venne preferito ad altri compratori?

Il processo che riguarda la cessione del Milan verte su una domanda principale: perché a parità di condizioni venne preferita l’offerta di Cardinale? La firma avvenne ad agosto, sul piatto i contendenti mettevano la stessa somma: 1,2 miliardi di euro. Il consorzio composto da Investcorp e MFO avrebbe saldato tutto in contanti, mentre RedBird Capital ha utilizzato la formula vendor loan. In poche parole, il proprietario Elliot ha ceduto ad un nuovo padrone cui ha prestato dei soldi, mentre il concorrente avrebbe saldato tutto subito, senza chiedere un euro. Inoltre, il prestito sarebbe stato di 600 milioni, fattispecie che avrebbe consentito alla famiglia Singer, più o meno direttamente, di restare con un piede nel “nuovo” Milan .

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