Si fa sempre più incerto il futuro del tecnico croato, più che mai legato ai risultati che otterrà in campionato con la sua Juve
Alla vigilia della 35esima giornata, la classifica dice che la Juve, al netto di un paio di pericolosi scontri diretti che le rimangono da giocare, è padrona del suo destino. Tornata quarta in classifica dopo la tranquilla vittoria col Monza nell’ultima giornata, col contestuale pareggio del Bologna in quel di Udine, la ‘Vecchia Signora‘ ha tutte le carte in regola, matematica alla mano, per accedere all’Europa dalla porta principale.

Forse la tappa più importante è proprio la prossima, in casa di quella formazione felsinea riportata in alto – dopo l’exploit dell’anno scorso targato Thiago Motta – da Vincenzo Italiano nonostante le cessioni di Riccardo Calafiori e Joshua Zirkzee e il ritorno dal prestito di Alexis Saelemaekers, altra pedina fondamentale nel giocattolo rossoblù del 2023/24.
Un’eventuale vittoria al ‘Dall’Ara‘ garantirebbe quasi certamente ai bianconeri di finire la stagione sopra il Bologna, l’avversario più temibile – anche per una questione di classifica – nell’emozionante ed incerta corsa ad un posto al sole.
Chi ci tiene più di tutti a finire quarto – anche perché dal piazzamento in Champions dipendono le sue speranze di restare al timone della Juve anche l’anno prossimo – è proprio Igor Tudor, il traghettatore con licenza di rinnovo assunto dal club dopo il clamoroso esonero di Thiago Motta. Lo scenario però, pur nell’ipotesi di una Juve al quarto posto, non è tra i più semplici per l’ex allenatore di Verona e Lazio.
Tudor, fine dei giochi: un top allenatore alla Continassa
Pur considerando che scatti effettivamente il rinnovo automatico per l’ex difensore, giova ricordare che la Juve ha sempre dalla sua la possibilità di giocarsi il jolly. Ovvero una rescissione unilaterale dell’accordo – esercitabile dopo il Mondiale per Club – dietro pagamento di una penale di ‘soli’ 500mila euro. Come a dire che per Tudor ci sarebbe modo e modo di arrivare quarto, per non parlare del percorso che farà la squadra nella kermesse della FIFA negli Stati Uniti.

Sono già in molti a pensare che John Elkann stia prendendo in seria considerazione profili come Antonio Conte, Gian Piero Gasperini, Stefano Pioli e Roberto De Zerbi come seri candidati a dare il via a quello che, nelle intenzioni della proprietà, dovrebbe essere un nuovo ciclo di successi per il club.
Ne è convinto anche l’Avvocato Maurizio Paniz, che ha parlato in esclusiva a ‘Fuori di Juve‘. “Il cambio di allenatore è giusto e io l’avevo previsto. Motta era inadeguato per il mondo bianconero. Il rischio di precipitare è stato elevato, per fortuna i vertici societari sono intervenuti, ingaggiando Igor Tudor. Il tecnico croato in questo momento fa ciò che può, il gruppo mi pare sia compromessi come atteggiamenti, mancano solidità e maturità, sono due elementi senza i quali non si possono ottenere risultati importanti“, ha esordito il legale.
“La squadra secondo me ora non ha le carte in regola per tornare ai livelli di un tempo. Ci sono le colpe di Giuntoli nella costruzione della squadra, prima di giocatori, servono uomini. Tudor conosce l’ambiente, ma credo serva un top allenatore a livello mondiale“, ha poi concluso Paniz.