Tremendo lutto nel mondo del calcio, se ne va un pezzo di storia di questo sport: dolore enorme per i tifosi
Il mondo del calcio deve fare i conti con un nuovo, tremendo lutto, una scomparsa improvvisa difficile da digerire per tanti tifosi e per tutti gli appassionati dello sport più popolare in Italia. Un volto noto ci ha lasciati negli ultimi giorni. Un pezzo di storia del nostro calcio se n’è andato all’improvviso, lasciando un vuoto enorme in tutti coloro che lo ricordano ancora con affetto per le sue imprese.

In un calcio sempre più legato al business, ai numeri più che ai personaggi, alle vittorie più che al racconto della propria passione, i più nostalgici continuano a essere legati a un calcio che non c’è più, e che purtroppo sta cominciando a perdere molti dei suoi testimoni.
Dopo aver detto addio, poche settimane fa, a una delle voci più iconiche dello sport italiano, quella di Bruno Pizzul, a lasciarci nelle ultime ore è stato un altro grande narratore del nostro calcio, un volto noto di casa Rai che aveva saputo scrivere pagine di storia della televisione e dello sport italiano all’interno di uno dei programmi più amati: 90° minuto.
Addio a un grande personaggio di 90° minuto: lutto tremendo nel mondo del calcio
All’età di 88 anni se n’è andato, in questi giorni, un grande narratore dello sport italiano come Gianni Vasino, protagonista fisso di 90° minuto negli anni d’oro della trasmissione e poi volto noto anche nell’emittenza privata.
Nato in provincia di Ferrara nel novembre del 1936, Vasino si era trasferito molto presto a Sanremo con la famiglia, e proprio dalla Liguria aveva costruito la sua carriera nel giornalismo, collaborando prima con alcuni quotidiani locali, per poi guadagnarsi un proprio spazio all’interno della trasmissione della Rai condotto allora da Paolo Valenti.

Per il programma sportivo, dal 1976, Vasino fu prima commentatore delle gare di Milan e Inter, per poi passare a Genova e specializzarsi soprattutto nel racconto delle partite di Genoa e Sampdoria. Oltre al calcio, nella sua carriera fu però anche grande narratore di sport acquatici e pallamano, sia in contesti continentali che internazionali, comprese le Olimpiadi.
Conduttore di altre trasmissioni televisive di rilievo, come A tutta B (dal 1990 al 1995) e Come noi, format dedicato al racconto dei problemi dei disabili), nel 1995 Vasino si dimise dalla Rai per tornare a Genova, città in cui la famiglia aveva scelto di vivere.
Pur lasciando la Rai, non lasciò però il lavoro. Fu infatti protagonista, anche in una fase più tarda della sua carriera, di un colpo clamoroso. All’interno di un’emittente privata, in particolare Telenord, riuscì ad arruolare per un paio di telecronache addirittura il cardinale Tarcisio Bertone, allora arcivescovo di Genova e successivamente Segretario di Stato vaticano durante il pontificato di Benedetto XVI. Un’impresa destinata a fare entrare il suo nome per sempre nella storia del giornalismo sportivo italiano.